Nozioni di tipo storico e socio-culturale sull’Inghilterra vittoriana, con particolare attenzione per l’identità di genere, classe e razza, e con approfondimenti della condizione femminile al tempo. Nozioni introduttive sulla tradizione favolistica, sulla diffusione delle fairy tales nell’Inghilterra vittoriana e sui modelli di genere da esse trasmessi.
Nozioni di tipo storico e socio-culturale sull’Inghilterra del Novecento: cambiamenti nelle relazioni di genere, classe e razza rispetto al secolo precedente.
Conoscenze di base delle principali teorie femministe.
Il romanzo di formazione inglese tra XIX e XX secolo: struttura e temi. Caratteristiche tematico-stilistiche del romanzo vittoriano e della narrativa postmoderna. La riscrittura e parodia delle favole in epoca postmoderna.
Rappresentazione letteraria delle questioni identitarie di genere nella narrativa di Charlotte Brontë e Angela Carter: strategie e temi.
La trasposizione filmica di un testo letterario: il caso di “Jane Eyre”.
Parte 1: Jane Eyre come eroina vittoriana ribelle (4 CFU)
La prima parte prevede un’introduzione teorica sull’identità di genere e sulla critica femminista, con un’illustrazione delle principali teorie femministe tra Ottocento e Novecento. Saranno poi fornite conoscenze sul contesto socio-culturale del periodo vittoriano con particolare attenzione per questioni di genere, classe e razza, e nozioni specifiche sulla condizione femminile vittoriana, soprattutto per quanto riguarda l’istruzione femminile, il ruolo matrimoniale e sessuale della donna vittoriana, e le sue limitate possibilità di sviluppo professionale. Sarà anche introdotta la tradizione favolistica europea e la sua diffusione in Inghilterra, con riflessioni su come le principali “fairy-tales” contribuirono alla codificazione dei ruoli di genere vittoriani. Tali questioni saranno poi rintracciate in “Jane Eyre” (1847), un romanzo di formazione che costituisce un classico della letteratura inglese. L’eroina del romanzo incarna una figura di donna per molti versi anomala e ribelle. Una riflessione specifica sarà inoltre condotta sul ruolo ‘secondario’ di Bertha Mason, la cui marginalità è rafforzata da indicatori di devianza psichica ed etnica. Alla lettura e commento di passi centrali del romanzo farà seguito la visione guidata dell’adattamento filmico di Cary Fukunaga (2011), con ulteriori riflessioni sulle differenze tra mezzo letterario e mezzo cinematografico, e sul processo di trasposizione filmica.
Il testo primario utilizzato sarà Charlotte Brontë, “Jane Eyre”. Il testo critico consigliato, per studenti che desiderino approfondire l’analisi del romanzo, è Francesco Marroni, “Come leggere ‘Jane Eyre’”. Per l’analisi del contesto storico vittoriano il testo secondario è Richard D. Altick, “Victorian People and Ideas” (solo pp. 17-80). Sul piano teorico, sono consigliati il volume “Le filosofie femministe” (solo pp. 3-115) come introduzione alle principali teorie femministe, e “L’officina del racconto”, come guida all’analisi testuale e ai meccanismi di interpretazione della favola tradizionale.
Parte 2: Ruoli di genere e riscritture postmoderne delle favole: i racconti di Angela Carter (2 CFU)
La seconda parte analizza un caso particolare di ‘riscrittura’ postmoderna di testi tradizionali che codificano i ruoli di genere: quello dei racconti di Angela Carter che, in “The Bloody Chamber and Other Stories”, mette in discussione la ruolizzazione del passato proponendone un’efficace decostruzione e parodia. Dopo un’introduzione all’autrice e al contesto storico-letterario, con cenni al Modernismo e una più ampia introduzione al Postmodernismo, saranno analizzati in dettaglio i quattro racconti carteriani indicati, in ognuno dei quali viene parodiata e messa in discussione l’ideologia di genere di alcune favole tradizionali.
Il testo primario utilizzato è “The Bloody Chamber and Other Stories”. Come guida all’approfondimento dei racconti carteriani gli studenti utilizzeranno il volume di Anna Notaro, “Magiche rifrazioni” (solo pp. 15-79), mentre per l’analisi testuale dei testi primari e delle favole tradizionali ci si avvarrà del volume “L’officina del racconto”.
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